Un anno all’insegna della fotografia, con scatti di vario genere, dove alcune volte prevarrà il ritratto e altre, invece, la natura ed il paesaggio. A fornire lo scenario adatto è la sala di accesso al reparto di Geriatria dell’ospedale di Dolo dove, da qualche giorno, è partita questa iniziativa grazie alla collaborazione che il reparto, diretto dal dottor Alberto Cester, ha instaurato con il circolo fotografico L’Obiettivo di Dolo (nato nel 1969) presieduto da Gianpaolo Prando. “«l reparto di Geriatria di Dolo – ha spiegato il primario Cester – non è nuovo a iniziative di questo tipo. Qualche anno fa, infatti, avevamo ospitato una bella mostra pittorica dove il tema predominante era l’albero, con la sua simbologia che lo collega alle persone anziane. Il motivo per cui ricominciamo e, soprattutto, continueremo a dare spazio all’arte, si rifà all’obiettivo mio e dei miei collaboratori -in primis il mio coordinatore, Andrea Genovese- e cioè voler portare “il bello” in ospedale. Offrire cioè ai pazienti la possibilità di uno sguardo diverso che non è solo l’attesa della diagnosi, della malattia, della terapia».
Ogni mese pertanto il circolo fotografico L’Obiettivo con i suoi 52 soci darà il via ad un nuovo appuntamento: in questo momento è possibile visitare la mostra fotografica di Massimo Bonutto, veneziano di origine e mirese di adozione. Bonutto ha messo a disposizione circa una ventina di lavori dove prevale la sua passione: la fotografia in bianco e nero delle architetture abbandonate. «Abbiamo stretto un bellissimo patto di collaborazione con questo reparto – ha aggiunto il presidente Prando – nato grazie al dialogo costruttivo che siamo riusciti subito a stabilire con questi medici. Ma non solo: abbiamo voluto esporre in ospedale per rispondere al desiderio forte di divulgare la fotografia come espressione d’arte in grado di alleviare il dolore». Soddisfatto dell'iniziativa il direttore generale della Ulss 3 Serenissima, Giuseppe Dal Ben: «L’ospedale è un luogo di sofferenza, in cui le persone si curano perché stanno male. Di certo, iniziative come questa non possono che essere ritenute lodevoli, in quanto finalizzate a trasmettere sensazioni belle in chi soffre. Per questo motivo ringrazio oggi coloro che si sono impegnati a dar vita a questo primo evento, sia sanitari che cittadini, che deve essere di esempio per altre manifestazioni di questo tipo, qui a Dolo ma anche negli altri presidi. Grazie di cuore».
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