lunedì 20 marzo 2017

TORNADO: ULTIMATUM DELLA REGIONE, "DIECI GIORNI PER INDIVIDUARE I PROGETTI DA FINANZIARE COI SOLDI DEGLI SMS O DECIDIAMO NOI"

In merito alla destinazione dei fondi raccolti grazie agli sms solidali per il tornado che nel luglio 2015 ha colpito la Riviera del Brenta, l’assessore regionale alla protezione civile Gianpaolo Bottacin ha posto un ultimatum. Se entro dieci giorni non dovessero arrivare ulteriori progetti da parte dei Comuni di Mira, Dolo e Pianiga, aventi le caratteristiche di opera pubblica a grande valenza sociale collegabile ai danni post evento, sarà la Regione, per quanto di sua competenza, a formalizzare al Dipartimento nazionale della protezione civile il finanziamento di un progetto che abbia le caratteristiche previste o la conferma dell’unico progetto finora presentato, la ricostruzione dello stadio a Pianiga. «La Regione si trova a dover procedere in questo modo –evidenzia Bottacin- in quanto i tre Comuni e il comitato dei garanti non sono stati in grado di trovare un accordo per un progetto condiviso su cui far convergere i 211 mila euro raccolti grazie alla generosità di tanti cittadini».

L’assessore ricorda anche come sono andate le cose: a seguito della tromba d'aria, il presidente della Regione Zaia ha richiesto lo stato di emergenza, che è stato dichiarato con delibera del Consiglio dei Ministri in data 17 luglio 2015. Il 24 luglio Zaia ha chiesto l'attivazione del numero solidale per l’invio di sms. Il 24 agosto il responsabile della protezione civile nazionale, ing. Curcio, ha scritto alla Regione che era possibile procedere all'attivazione del numero solidale a condizione che fossero individuati interventi di ricostruzione di "grande valenza sociale". Il 27 agosto il presidente Zaia risponde a Curcio spiegando che per l'individuazione dell'intervento «la migliore soluzione è di definire con i tre sindaci interessati la lista degli interventi specifici a valenza sociale e comunicarla al comitato dei garanti». Per la gestione delle risorse raccolte con sms, il protocollo d'intesa stipulato tra i gestori e il dipartimento nazionale protezione civile prevede infatti che sia istituito un comitato di garanti. Il 4 novembre 2015 la Regione ha comunicato quattro nomi del comitato dei garanti, uno indicato dalla Regione (il prof. Petrillo) e gli altri indicati dai tre comuni interessati. Il 16 novembre il dipartimento nazionale ha indicato il suo rappresentante, il prof. Germani, e il 15 dicembre 2015 il capo dipartimento con proprio decreto ha istituito il comitato dei garanti con il compito, tra l’altro, di approvare i progetti presentati. Gli interventi finanziabili, su precisa indicazione del dipartimento nazionale della protezione civile, devono essere opere pubbliche di grande valenza sociale, collegate direttamente alla ricostruzione post evento calamitoso. Da allora l'unico progetto concreto pervenuto è quello presentato dal Comune di Pianiga di ricostruzione dello stadio. «Nel corso delle riunioni dei garanti –rileva l’assessore- è emersa la proposta di finanziare interventi sui navigli. Tale intervento però non è finanziabile, non essendo opera pubblica di grande valenza sociale associata direttamente alla ricostruzione post evento. Tra l'altro tale proposta, proveniente dal garante del comune di Dolo, non è stata suffragata da un progetto, come invece richiesto dal dipartimento. Allo stato attuale quindi –conclude Bottacin- l'unica opera pubblica aventi le caratteristiche per essere finanziata resta lo stadio o un suo stralcio funzionale. Se entro dieci giorni non arriveranno proposte diverse e con i requisiti richiesti, sarà la Regione a indicare alla protezione civile nazionale un progetto finanziabile o la conferma dell’unico progetto finora presentato, per vedere utilizzati i fondi raccolti».

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