mercoledì 18 gennaio 2017

L'AUTOGOAL DI FELICE MANIERO

CAMPOLONGO MAGGIORE – “Le indagini proseguono e non si fermano qui”. Lo ha detto il colonnello Roberto Ribaudo, comandante del nucleo speciale di Polizia valutaria di Roma, dopo il sequestro di beni per 17 milioni di euro, di proprietà, sulla parola, di Felice Maniero, ma di fatto beni appartenenti al suo ex cognato. Per Felice Maniero si tratta di una specie di autogol. Tutto è partito dai contrasti scoppiati con l’ex marito di sua sorella, Riccardo Di Cicco, che in Toscana gestiva diversi beni acquistati con i soldi di Maniero, depositati in banche svizzere durante il periodo delle sue attività criminali. Maniero ha pensato che se non poteva goderseli lui, tantomeno ne aveva diritto l’ex cognato. E così ha denunciato tutto alla Procura di Venezia. Il calderone da scoperchiare appare molto più grosso. L’ex cognato ha sposato la sorella di Maniero, Noretta. Assieme ad un broker finanziario ha amministrato per anni parte del capitale di Maniero, facendo rientrare un po’ alla volta dalla svizzera i soldi custoditi in più banche. Denaro che è servito per acquistare immobili, auto di lusso, orologi e aprire conti correnti puliti.

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