lunedì 30 marzo 2020

CAMPAGNA DELL'ULSS 3 CONTRO IL FUMO, CON I DISEGNI DEGLI STUDENTI DELLA RIVIERA

L'Istituto Superiore di Sanità evidenzia che il Coronavirus ha una prognosi peggiore per chi fuma. Nei fumatori, infatti, il rischio di finire in terapia intensiva è più del doppio rispetto a chi non è fumatore. In Italia – sempre fonte ISS - i fumatori sono 11.6 milioni, il 22% della popolazione di età superiore ai 15 anni. Gli uomini che fumano sono oltre 7 milioni e le donne 4.5 milioni.

Tra gli studenti di età 14-17 anni fuma abitualmente l'11.1% e, occasionalmente, il 13.4%: Appare pertanto chiaro che, proprio in questo periodo in cui si sta affrontando l’emergenza da Coronavirus, non fumare è un’arma in più per affrontare meglio la malattia nel caso si venisse contagiati.

Ad accentuare questo messaggio di prevenzione alla popolazione pensano anche i ragazzi del Distretto sanitario di Mirano-Dolo che, come negli anni scorsi, hanno organizzato un concorso di disegni aventi a tema il fumo di sigaretta. Si tratta di 63 disegni realizzati da 9 scuole medie e superiori della Riviera del Brenta e del Miranese: gli istituti Martini di Peseggia, Gramsci di Camponogara, Goldoni di Martellago, Zara di Borbiago, Aldo Moro di Campagna Lupia, Galilei di Scorzè, Galilei di Fossò, Mazzini di Mirano e Giovanni XXIII di Pianiga.
«Ricordo – ha detto il direttore del dipartimento di Prevenzione, dottor Luca Sbrogiò - che questa iniziativa è il risultato del lavoro svolto dagli operatori dell'area Promozione alla Salute (dipartimento di Prevenzione) del Distretto di Mirano-Dolo, diretta dal dottor Vittorio Selle, assieme alle scuole secondarie di primo e secondo livello del territorio che, da ormai diciotto anni, aderiscono con entusiasmo ai due progetti regionali (“Smoke Free Class competition” e “Liberi di scegliere”) di prevenzione al tabagismo.
Quest’anno i due progetti hanno visto la partecipazione di 44 classi per un totale di 928 studenti. In questo momento di emergenza – continua il dottor Sbrogiò – in cui si stanno fornendo le informazioni utili relative alle buone pratiche da tenere per isolare il virus, è un segnale bellissimo quello che arriva dai giovani che sensibilizzano contro il fumo gli adulti ma anche i loro coetanei, divenendo in questo modo pienamente nostri partner nella prevenzione».
I disegni sono visitabili nel sito dell'ULSS 3 Serenissima. Proprio in occasione della Giornata Mondiale Senza Tabacco del 31 maggio verranno premiate le classi che hanno presentato i migliori disegni e slogan. Anche quest'anno sono state coinvolte le piscine di Dolo, Martellago, Mira e Noale, quali sponsor del concorso, per sottolineare l’importanza dell’attività fisica come strumento per migliorare e mantenere il benessere.

mercoledì 11 marzo 2020

ALL'OSPEDALE DI MIRANO L'ERNIA ADDOMINALE SI CURA IN ANESTESIA LOCALE

In questi giorni la sanità è sotto l'attenzione di tutti, e una volta ancora vale sottolineare la grande professionalità di medici e infermieri nel territorio veneto. Stavolta non si parla di Covid-19, ma di interventi per rimuovere le ernie: ne è stato protagonista, da paziente, il dottor Corrado da Lio, facente funzioni del primario nel reparto di Chirurgia dell'ospedale di Mirano: «È successo anche a me, e non ho avuto dubbi a chi affidarmi, cioè alla mia équipe chirurgica che ha alle spalle un’esperienza e professionalità ultraventennale nel tema delle ernie addominali o inguino-scrotali».

Dopo un’ora dal trattamento, effettuato dagli stessi medici con cui lavora quotidianamente a fianco, giorno dopo giorno, già stava in piedi e camminava: «Ho testato da un punto di vista differente da quello consueto – sottolinea il dottor Da Lio – la competenza dell'équipe; e posso confermare per esperienza provata che all’interno dell'ambulatorio di Patologia della parete addominale ci sono medici altamente specializzati, che hanno affinato e aggiornato la tecnica per il trattamento delle ernie addominali».
Nel reparto di Chirurgia dell’ospedale di Mirano si eseguono circa 2200 interventi l’anno, di cui ben 400 riguardano patologie della parete addominale e, in particolare, le ernie prodottesi in questo settore, che non vanno confuse con quelle del disco. Si tratta di una patologia frequente, soprattutto negli uomini, che i medici del Miranese affrontano chirurgicamente nel 95% dei casi in regime di ricovero ambulatoriale, con anestesia locale. «A Mirano - ha spiegato il responsabile del servizio di Patologia Addominale, dottor Ermanno Tiso - abbiamo affinato una tecnica già esistente, che eseguiamo in maniera sartoriale e che ci permette di operare persone che un tempo erano inoperabili o ad alto rischio anestesiologico, in quanto grandi anziani o persone con presenza di pluripatologie: la persona più giovane che abbiamo operato aveva 18 anni e la più anziana ne aveva 102.
Il paziente selezionato per l’intervento in regime ambulatoriale giunge in ospedale la mattina stessa dell’intervento, gli viene somministrata l’anestesia localmente (per l’intera durata della operazione è vigile e risponde al medico), e può tornare a casa propria dopo quattro ore dall’intervento». L’intervento, che dura in media 30-40 minuti, prevede una piccola incisione che permette al chirurgo di inserire una rete protesica che blocca la fuoriuscita delle viscere e che, una volta inserita, col tempo, si integra con i tessuti dell'organismo rafforzando la preesistente area di debolezza. I punti di sutura, inoltre, si riassorbono. Il paziente, dopo alcuni giorni, può ridurre o sospendere l’assunzione dei farmaci analgesici e se ha un lavoro di tipo impiegatizio, può rientrare in ufficio entro sette giorni, che diventano circa una ventina se la persona pratica sport e svolge un’attività lavorativa più impegnativa dal punto di vista fisico.

domenica 8 marzo 2020

UCCIDE LA MOGLIE COI FARMACI E TENTA IL SUICIDIO, DRAMMA DELLA TERZA ETÀ A SPINEA

Uxoricidio e tentato suicidio a Spinea, in via del Commercio 5. Il medico neurologo in pensione Gianfranco Pasco, di 81 anni, ha prima ucciso la moglie coetanea Agnese Mazzan con una iniezione di farmaci, dopodiché ha tentato il suicidio senza riuscirci. Il tutto è accaduto alle prime ore del mattino nel soggiorno di casa, dove la donna è stata trovata riversa nel divano.
L'anziano medico è ora ricoverato all'ospedale di Mirano. I coniugi hanno lasciato una lettera in cui spiegavano le motivazioni del gesto: lui è ammalato terminale oncologico, lei con qualche acciacco dovuto all'età. La coppia, molto conosciuta a Spinea, lascia la città nello sgomento.