lunedì 24 febbraio 2020

CORONAVIRUS, NUOVO CASO A VENEZIA. NIENTE MESSE NÉ FUNERALI FINO A DOMENICA


La nuova settimana nell'emergenza Coronavirus si apre con la notizia di un nuovo caso, registrato nella notte a Venezia, e riguarda un'anziana della città storica lagunare, già ricoverata in precedenza all'ospedale Civile per altre patologie. Assieme a tale episodio, ne viene riscontrato un altro all'interno di Vo' Euganeo, paese in cui è vietato entrare oppure uscire e dove nei giorni scorsi si era verificato il primo decesso in Italia per la polmonite virale. Abita invece a Campolongo Maggiore, nella Riviera del Brenta, una delle tre persone contagiate prestando servizio all'ospedale di Dolo: si tratta di un'addetta alle pulizie che si trova ancora nel nosocomio rivierasco, mentre i suoi congiunti sono stati posti in stato di isolamento domiciliare. La donna era già stata censita, al pari di un medico residente a Gambarare di Mira, tra coloro che erano entrati in contatto con il paziente 67enne di Oriago, ora ricoverato al centro regionale Malattie Infettive dell'ospedale di Padova.
Intanto sia il Patriarcato di Venezia che la Diocesi di Chioggia hanno disposto la mancata celebrazione delle messe quotidiane e dei sacramenti fino a domenica 1° marzo nelle chiese del territorio, che resteranno comunque aperte per chi volesse pregare individualmente. Per i funerali sarà possibile la benedizione della salma alla presenza delle persone più vicine del defunto, all’obitorio o in cimitero, con lo spostamente delle messe esequiali nei giorni successivi al superamento della fase critica. Lo stesso per quanto riguarda Veritas, che chiede all'utenza di rivolgersi agli sportelli solo in caso di necessità, utilizzando invece il call center. Sospese anche le attività di oratòri, patronati e il catechismo. Anche il Tribunale di Venezia riduce al minimo le attività che comportano contatto ravvicinato con il pubblico, incentivando il rilascio online delle copie degli atti; l'autorità giudiziaria si riserva tuttavia di comunicare eventuali sospensioni delle attività di udienza, che però allo stato attuale potranno svolgersi regolarmente.
Ottemperando all'ordinanza della Regione Veneto e del Ministero, a Venezia rimangono chiusi i musei, le biblioteche, le ludoteche e i servizi per l'infanzia, così come a Chioggia salta la programmazione del cinema teatro Don Bosco fino al 1° marzo compreso. È stata disposta la disinfezione di tutti i mezzi pubblici del parco automobilistico e di navigazione di Actv. Per quanto riguarda il Pronto Soccorso dell'ospedale di Chioggia, dove non si è finora verificato alcun caso di Coronavirus, l'avvertenza è di non intasare la sala d'accoglienza per disagi risolvibili diversamente. Nel frattempo il sindacato FSP della polizia di Stato chiede la chiusura anche degli uffici amministrativi di Questure e Commissariati, soprattutto nei settori immigrazione, passaporti e licenze: il timore del segretario regionale Mauro Armelao è che se un agente venisse trovato positivo ci sarebbe la necessità di chiudere l'intera Questura o Commissariato.

Sempre sotto il profilo dell'ordine pubblico, in queste ore vengono segnalati individui che espongono tesserini fasulli recanti le insegne dell'ULSS 3 Serenissima e dell'ULSS 6 Euganea, i quali perlustrano alcuni Comuni nel Veneziano e nel Padovano dichiarandosi medici inviati per l'assistenza sanitaria e i controlli relativi al Coronavirus. Viene suggerito di non aprire la porta a sconosciuti, dal momento che queste persone non sono autorizzate e anzi si tratta di truffatori intenzionati a compiere furti negli alloggi, specie degli anziani: in tal caso è necessario contattare il numero telefonico 112 per segnalare la questione.

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