lunedì 20 febbraio 2017

È DI CRISTINA ZABEO IL CADAVERE AFFIORATO SABATO AL TERMINAL DI FUSINA?


Potrebbe appartenere alla 52enne di Campagna Lupia, Cristina Zabeo, il corpo irriconoscibile della donna recuperato sabato mattina nello specchio d’acqua lagunare posto di fronte al terminal Fusina di Mestre. Seppure scoloriti e in parte spezzettati, la figlia avrebbe infatti riconosciuto i pantaloni e il giubbotto solitamente indossati dalla madre. La donna era scomparsa lo scorso 8 gennaio. La sua auto era stata ritrovata in piazzale Cantiere a Dolo. Essendo in riva al Naviglio Brenta, si ipotizzò l’idea che si fosse suicidata gettandosi nelle acque del canale.
Dai primi accertamenti il corpo ritrovato in mare sabato scorso sembrava essere rimasto in acqua solo da una decina di giorni. La giacenza nelle fredde acque potrebbe però avere indotto ad un errore. Che non si trattasse di Cristina Zabeo propendeva anche il fatto che prima di sfociare in mare a Fusina, il corpo avrebbe dovuto superare almeno due chiuse del Naviglio Brenta, rimaste inattive per tutto il mese di gennaio. Ora si provvederà ad eseguire sulla salma l’esame del dna e la comparazione con le lastre eseguite dal suo dentista di fiducia sulla protesi dentaria dell’arcata superiore. In tasca alla donna non sono stati trovati documenti né i gioielli solitamente indossati.

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