Un’indagine della Confcommercio Riviera del Brenta tra un campione di negozi di abbigliamento, calzature, accessori, tessili e articoli sportivi dei dieci Comuni della Riviera evidenzia che, come da previsioni nazionali, l’avvio dei saldi estivi il 1° agosto 2020 ha registrato una percentuale negativa del 40% rispetto all’avvio dei saldi estivi 2019. Il valore dello scontrino medio in Riviera è stato di 38 euro (al di sotto delle previsioni, che erano di 58 euro); i capi più venduti sono stati quelli relativi ai settori maglieria donna, t-shirt e bermuda uomo, pantaloncini corti bambino.
«Vengono dunque confermati i saldi anomali di questi mesi estivi, almeno al loro avvio - commenta il coordinatore della Confcommercio rivierasca, Alessandro Biasioli - poiché veniamo da tre mesi a fatturato zero, magazzini con merce ferma e numerosi problemi con fornitori e case madri. Nonostante la varietà di capi e taglie a disposizione, di fatto gli sconti erano iniziati già a luglio con l’abolizione del divieto di vendite promozionali il mese precedente i saldi. E i saldi sono stati posticipati di un mese, a inizio agosto, rispetto alla normale partenza di luglio».
Quanto al -40% del primo giorno, pesano certamente anche altri fattori, quale ad esempio l'e-commerce. Nei mesi di chiusura forzata il Covid è stato il migliore alleato di Amazon, perché la chiusura dei negozi di abbigliamento ha di fatto avvicinato all’e-commerce persone che prima non avevano mai acquistato on line. È vero che le persone hanno ripreso la frequentazione dei negozi di vicinato, innanzitutto di quelli rimasti aperti come l’alimentare.
Proprio a loro ha pensato la Confcommercio metropolitana, con la creazione di vetrineonline.com, primo portale gratuito per lo shopping online delle attività commerciali del territorio. Per quanto riguarda i saldi – conclude Biasiolo – sono una formula che, nella versione attuale, comincia a mostrare qualche criticità: già prima del Covid, lo spostamento ad agosto era auspicato da coloro che chiedevano il ritorno dei saldi alle vere vendite di fine stagione, come venivano chiamati una volta quando si facevano ad agosto e febbraio».
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